le luci son quelle del “semaforo letterario” di Michele Brancale, cui accennavo nello scorso post – nell’articolo del 12 ottobre scorso si parla (anche) del sottoscritto. Ora ve lo propongo in lettura in formato pdf.
Riparte nel frattempo, dopo una lunga vacanza, il mio tumblelog-taccuino. Oltre all’inclito Adonis ed a Liliana Ugolini – sulla quale ci soffermeremo molto nelle settimane a venire – ho inserito una poesia di Cinzia Boccamaiello, runner-up del Premio Lerici Pea 2008 con la plaquette Altre maternità.
Pur nelle differenze di metrica ed intonazione, la poesia di Cinzia rispecchia un certo modo di intendere l’arte simile a quello degli haiku ortodossi, in cui il soggetto tende ad osservare senza forzature il “dispiegarsi” delle stagioni, degli animali e delle cose attorno a sé, ben conscio che le sue considerazioni morali ed esistenziali sono una conseguenza, un riflesso dell’azione di queste “sfere superiori”. La lirica che ho scelto, assai semplice, stabilisce chiaro questo nesso.